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Pignoramento animali domestici

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Realacci, il presidente della Commissione Ambiente della Camera aderisce all’iniziativa #giulezampe e deposita un’interrogazione parlamentare: «Normativa inadeguata»

«Cani, gatti, pesci rossi e ogni sorta di animale domestico sono considerati dal codice civile una “res”, ossia una cosa, e quindi pignorabili nei casi previsti dalla legge proprio come televisori, moto, automobili, divani. Un fatto incredibile e contro il buonsenso». Lo afferma il presidente della Commissione Ambiente della Camera, Ermete Realacci, rilevando «l’inadeguatezza delle nostre normative su una questione che interessa ben 25 milioni di italiani insieme ai loro “amici a quattro zampe”». Il parlamentare ha quindi presentato un’interrogazione ai ministri dell’Economia e delle finanze, della Giustizia, dell’Ambiente e della Salute” contro la pignorabilità degli animali di affezione.

 

Ai ministri Realacci chiede «se intendano o meno aggiornare la normativa civile e disporre la non pignorabilità degli animali d’affezione, anche alla luce della novella giurisprudenziale in questi anni volta a garantire maggiore rispetto e diritti agli animali. Tanto più considerando che il pignoramento di un animale d’affezione e il suo allontanamento costituisce elemento non trascurabile e indubbio di ritorsione sull’affetto dello stesso ed anche una forma indiretta di ritorsione psicologica sul debitore».

 

Realacci ritiene che occorra adeguare «la nostra normativa al principio di civiltà già adottato da Austria e Germania secondo cui gli animali domestici non sono cose pignorabili, ma esseri viventi dotati di propri sentimenti da rispettare». «Peraltro – prosegue – assistiamo al paradosso che la legge ad oggi esclude il pignoramento di tutti quei beni che abbiano un valore affettivo, ma non quello degli animali da compagnia».

 

La campagna #giulezampe

Uno status quo in contraddizione anche con i principi di tutela sanciti nella legge quadro sugli animali di affezione e da cambiare secondo molti italiani, come dimostra il successo della petizione #giulezampe, sottoscritta dallo stesso Realacci, per chiedere al governo di non considerare più gli animali domestici come semplici oggetti che ho sottoscritto e che in pochi giorni ha raggiunto migliaia di firme. L’iniziativa #giulezampe, lanciata da Tessia Gelisio, volto noto della televisione commerciale è sottoscrivibile online al link http://change.org/giulezampe per presentarla poi al Governo.

Fonte: La Stampa

Vai in ferie…10 consigli per il tuo animale

cane gatto in vacanzaIn Italia sono più di un milione le famiglie che vanno in vacanza con il cane. Ma spesso il piccolo amico domestico finisce per causare qualche problema o disagio e rischia di compromettere la vacanza. Ma anche di vivere lui stesso male il periodo lontano da casa.

– PRIMA DELLA PARTENZA

(1) Poiché anche in strutture dog-friendly ci possono essere spiagge o aree off-limits per il miglior amico dell’uomo, prima di partire è bene insegnare a Fido che lasciarlo solo non significa abbandonarlo.

(2) E’ importante non uscire mai di casa di nascosto o all’improvviso. Se uscite salutatelo in maniera gioiosa ed assentatevi per periodi sempre meno brevi, al ritorno mostratevi tranquilli.

(3) Provate magari a chiuderlo da solo in una stanza per cinque minuti quattro volte al giorno, non facendovi impietosire dai suoi lamenti.

– IN ALBERGO, AGRITURISMO, TRENO O NAVE

(4) Se lasciato temporaneamente solo Fido usa sporcare la stanza/cabina o fare qualche danno per dispetto e protesta per l’assenza del suo padrone, prima di partire occorre consultare il veterinario di fiducia e se nulla osta munirsi di collarini che rilasciando ferormoni (ormoni naturali con effetto rilassante) tranquillizzano Fido. I collarini sono in plastica e sono a lento rilascio durando fino a 4 settimane.

– SE FA I CAPRICCI AL RISTORANTE

(5) In alcuni ristoranti Fido è bene accetto. Ma nel caso che vedendovi mangiare lui inizia ad agitarsi magari chiedendo a gran voce la sua razione di croccantini e magari nell’agitazione fa cadere qualche cameriere intento a servire il vostro vicino che a sua volta non sopporta i cani, sgridarlo non serve assolutamente a niente. Occorre invece prevenire.

(6) Nei giorni che anticipano la partenza verificate il suo comportamento in casa. Se si comporta come sopra descritto iniziate con ignorare le sue richieste, il premio deve essere dato in cambio di un comportamento corretto e non per abitudine.

(7) Secondo gli esperti l’atteggiamento del cane che chiede la sua razione potrebbe essere dovuto al fatto che il capobranco mangia per primo e sentendosi il vostro cane un vero capobranco reclama quando a suo modo di vedere gli è dovuto.

(8) Iniziamo invece a farlo mangiare dopo che noi abbiamo terminato, capirà di non essere il capobranco ed anche al ristorante sarà tranquillo in attesa della fine del vostro pranzo o cena.

SE IN SPIAGGIA SI AZZUFFA CON GLI ALTRI CANI

(9) In questo caso il rischio è elevato in quei cani che non sono abituati a vivere e convivere con i loro simili o che hanno particolari problemi di socializzazione canina. In presenza di questi comportamenti anche a casa è buona cosa aumentare le uscite giornaliere e aiutarlo a conoscere gli altri cani facendogli annusare altri cuccioli.

(10) per le passeggiate scegliere sempre luoghi tranquilli per poi passare nell’arco di qualche settimana ai luoghi trafficati ed affollati in modo da permettere al vostro cane di abituarsi agli altri cani ma anche agli umani.

L’allergia al gatto si risolve con il vaccino

allergia gattoIl vaccino per l’allergia al gatto

L’esperto risponde sull’efficacia del vaccino per chi ‘soffre’ un animale e sul tipo di “dieta” da seguire in caso di allergia alla parietaria, alle betulle e alla frutta secca

risponde GUIDO MARCER


Domanda
  – Ho sempre saputo di essere allergica agli acari e sono rassegnata da tempo. La cosa che, invece,
mi pesa è che avendo un gatto da circa un anno (recuperato in strada) ho capito di essere fortemente allergica anche a lui. Ho letto da qualche parte che esiste un vaccino nuovo con un’unica somministrazione in grado di risolvere questo problema. E’ già in commercio? E’ veramente risolutivo?

Risposta – Per prima cosa la sensibilizzazione al gatto va dimostrata con appropriati test cutanei e di laboratorio. L’Immunoterapia specifica (vaccino) per gli allergeni del gatto è efficace e può essere praticata senza rischio anche continuando a tenere in casa l’animale. Il “nuovo” vaccino in unica somministrazione purtroppo non esiste (questo non esclude beninteso che possa essere messo in commercio un prodotto che millanti miracolose proprietà con una sola somministrazione). Un buon allergologo potrà prescriverle uno dei molti vaccini tradizionali, efficaci anche per somministrazione sublinguale, una volta dimostrata l’allergia. L’assunzione si fa al proprio domicilio con regolarità per almeno tre anni. Purtroppo questo vaccino è un po’ costoso, ma l’amico a quattro zampe vale qualche sacrificio.

Alimenti da evitare in caso di allergia alla parietaria
Domanda
– Sono risultata molto allergica alla parietaria: cosa devo evitare di mangiare?

Risposta – I soggetti allergici alla parietaria devono fare attenzione al basilico, ampiamente utilizzato nella nostra cucina (esiste anche il gelato al basilico), alle more di gelso e ai piselli. La reazione crociata con alimenti è tuttavia piuttosto rara.

La dieta di chi è allergico ai pollini di betulla e alla frutta secca
Domanda
– Qualche mese fa in seguito all’assunzione di una torta di mandorle sono dovuta andare in pronto soccorso perché mi si è gonfiata la gola e facevo fatica a respirare. In seguito, ho eseguito i test allergologici che hanno evidenziato allergia a graminacee, betulle e tutta la frutta secca. Da quel momento ho il terrore di mangiare fuori in quanto ho sempre paura perché temo che il cibo possa essere contaminato e ho paura di poter incorrere in uno shock anafilattico. Vorrei capire bene quali sono i cibi da evitare. Per esempio, se sui prodotti c’è scritto che possono essere contenute tracce di frutta a guscio li devo evitare? E per quanto riguarda l’olio di arachidi e la margarina? Mi è stato detto che l’olio viene raffinato e che quindi perde le proteine responsabili delle allergie: è corretto?

Risposta
– La sensibilizzazione a pollini di Betulla comporta la possibilità di reazioni crociate con noci, nocciole, arachidi e mandorle. E’ quindi possibile che il punto di partenza sia proprio l’allergia al polline di Betulla. Lei non specifica il tipo di test allergologici effettuati, se test cutanei standard, prick by prick (Test cutanei con alimento fresco) o test di laboratorio in vitro. La prima cosa da fare è consultare un Centro allergologico qualificato che possa individuare con precisione a quale frutta a guscio lei risulta allergica (l’allergia a “tutta la frutta secca” è un po’ generico). Sono disponibili presso i laboratori di moltissimi ospedali test di diagnostica molecolare, eseguiti di routine, in grado di discriminare con esattezza a quali molecole presenti nella frutta secca lei è allergico. Oltre a individuare con precisione l’alimento colpevole, il test consente anche di valutare la pericolosità della reazione che può essere provocata dall’ingestione dell’alimento cui è allergico: non tutte le molecole infatti sono ugualmente pericolose.

Sulla base della sua storia clinica e dei risultati del test, le verranno fornite precise indicazioni su cosa evitare (nell’olio di semi e nella margarina la componente proteica è nulla o trascurabile e sarebbe inoltre inattivata dalla cottura). Se indicata, le verrà inoltre prescritta una terapia d’emergenza da portare con sé per precauzione nel caso assuma uno degli alimenti cui è sensibilizzata. In effetti allergeni “nascosti” della frutta a guscio possono essere presenti in biscotti, dolci, merendine, macedonia di frutta e altro. La pronta disponibilità di un “antidoto” per bloccare subito eventuali reazioni avverse migliorerà anche la sua qualità di vita.

* Il professor Guido Marcer è responsabile del servizio di Allergologia del dipartimento di Medicina ambientale e sanità pubblica – Medicina del lavoro dell’università di Padova

AREA cani in SPIAGGIA

area caniA RIMINI nasce ‘ il paradiso di Fido’, e dei loro padroni. Vietati rigorosamente i riminesi e turisti che si presenteranno in spiaggia senza cani. E se non bastasse il nome dello stabilimento, ci saranno pure i cartelli a ricordarlo: «Io qui non posso entrare», con l’immagine di una persona al posto di quella di un cane… Benvenuti nella spiaggia riservata soltanto ed esclusivamente agli amici a quattro zampe.

E’ il bagno 82, di Marco e Luca Agostini, gli stessi che per anni hanno ospitato i turisti coi loro cani nello stabilimento a fianco, il numero 81. Dall’anno scorso gli Agostini hanno preso (in affitto) l’82, e hanno deciso di farne una delle prime spiagge d’Italia riservate esclusivamente a Fido. «Tutto qui è stato pensato per gli animali, nel nostro stabilimento. Abbiamo 52 box con recinti attrezzati, un’altra cinquantina di ombrelloni ideati appositamente per chi viene in spiaggia col cane. E poi docce, fontane, e ogni altra attrezzatura indispensabile». In passato all’81 «non tutti i bagnanti senza cani gradivano la loro presenza.Così abbiamo deciso di trasformare il bagno 82 in uno stabilimento dedicato soltanto a chi ha il cane. Niente ombrelloni o lettini a chi non ha un animale con sé».

Funzionerà? Gli Agostini non hanno dubbi: «Noi abbiamo sempre più richieste ogni anno, di turisti che scelgono Rimini per poter fare vacanza con i loro animali. E chi si porta il cane con sé in ferie, di solito se si è trovato bene diventa poi un cliente fedele». La nuova spiaggia si chiamerà Dog no problem e non passerà inosservata: «Metteremo anche dei cartelli, molto evidenti, per far capire che l’ingresso è vietato alle persone sprovviste di cani».

Non è l’unica novità sulle spiagge di Rimini, che punteranno sempre più sul wellness e lo sport. Il Turquoise, con la nuova gestione, diventerà uno degli stabilimenti più ‘sportivi’, con una grande beach arena per organizzare tornei e competizioni. Dal 9 giugno ripartiranno le ‘spiagge del benessere’, con mille eventi in una ventina di stabilimenti. Sempre più in voga il sup, lo sport su tavola da surf che arrivea direttamente dalle Hawaii, e che quest’anno sarà protagonista a luglio al bagno Elio di Torre Pedrera con una tappa del circuito italiano, mentre al bagno 78 si potrà provare il brivido di un volo sul mare con il parafly.

Gatti: lezioni di coccole

In Giappone si sono inventati i Neko Café (sale da té piene di mici, dove è possibile prendere un caffé elargendo carezze e grattini ai padroni-gatti di casa), ma anche non lontano da Torino, prima (e al momento unica) sede italiana di un cat-bar, le coccole sono protagoniste per una pet therapy a due binari che fa bene a chi fa e riceve tenerezze. Siamo a Monza, precisamente al rifugio di via Sardegna gestito dall’associazione Gattolandia Onlus per la tutela del Gatto, dove è operativo il “Progetto Coccole”.

Di cosa si tratta? In sostanza, il secondo e il quarto giovedì del mese, le porte del rifugio si aprono per delle vere e proprie lezioni di coccole e grattini. L’obiettivo dell’associazione è quello di favorire la socializzazione dei mici con un passato”difficile”, in modo da farli abituare alla presenza dell’uomo e facilitarne l’adozione. “A volte arrivano al nostro rifugio gatti provenienti da situazioni estremamente difficili, come animali impallinati o con gravi malattie, come la piccola Neve che aveva un tumore alle orecchie – spiega Manuela, una delle storiche volontarie dell’associazione -. A questi mici abbiamo dedicato una zona specifica della struttura, che abbiamo chiamato il Recinto Musino, che ospita gatti da un anno in avanti”.

Il “Progetto Coccole” è nato due anni fa e ha permesso a cinque ospiti del rifugio di iniziare una nuova vita. “Come associazione siamo organizzati in modo da coprire tutti i turni ma ci siamo resi conto che le necessità pratiche (pulizia cucce e lettiere, distribuzione pappe e controlli sanitari), ci impedivano di dare un adeguato tempo alle coccole – aggiunge Manuela -. Inoltre i mici interagivano inevitabilmente sempre con le stesse persone”. Così è nata l’idea del “Progetto Coccole”. L’inizitiva è aperta a tutti (anche i più piccoli, purché accompagnati dai genitori), basta prenotarsi all’indirizzo progetto.coccole@gattolandia.org, per un massimo di dieci persone a serata (dalle 20 alle 22). 

Le due ore di coccole serali, sono costantemente monitorate dai volontari dell’associazione che portano giochi e leccornie per favorire l’apertura di un canale di comunicazione con i mici e raccontano la storia dei gatti ospitati nel recinto. “L’approccio comincia con giochi e cibo dato dalle mani – sottolineano dall’associazione – poi si passa a prendere il braccio i gatti, fino all’ultimo step: metterli nel trasportino senza suscitare in loro paura”.

Il distacco dai primi mici, spiega Manuela, “è stato difficile” perché i volontari temevano da un lato l’allontamanento dall’ambiente noto del rifugio (“Temevamo che si fossero aperti perché circondati da certezze”), dall’altro l’approdo a una vita “casalinga” oltre che l’effetto del distacco sugli altri gatti del recinto, che perdevano i “mici più socializzati”. “In realtà, è andato tutto bene”, dice Manuela parlando delle storie dei gatti adottati dopo il “Progetto Coccole” (da Arsenio a Citroen). Ora l’obiettivo è andare avanti: “Vorremmo che il progetto fosse attivo una volta a settimana perché è un’occasione per aumentare il benessere emotivo dei mici, ma per farlo ci servono più volontari”, dice Manuela. Insomma, potere alle coccole.

Il gatto ti tratta come un suo simile

gatto feliceCi viene vicino e ci fa le fusa, se stiamo stesi sul letto – dopo aver pestato la coperta fino ad appianarla – aderisce a noi perfettamente e prosegue a “fare il pane”. Ronfa, alza la coda, ci guarda languido e strofina il muso al nostro mento. Il gatto si relaziona a noi esattamente come farebbe con i suoi simili, non solo perché adopera l’armamentario comportamentale che gli è proprio, ma anche perché pensa che noi siamo dei grandi micioni. A dirlo è un biologo inglese, John Bradshaw dell’Università di Bristol, che ha condotto uno studio lungo 30 anni sul piccolo felino, constatando in tal modo una differenza essenziale rispetto all’altro blasonato amico a quattro zampe, il cane. Mentre fido ha attraversato millenni di addomesticamento fino a differenziarsi molto dall’antenato lupo, il gatto si è avvicinato all’uomo gradualmente e con una certa diffidenza. Il cane ha finito per comprendere bene la nostra natura, mentre il felino agisce e legge il mondo attraverso i suoi comportamenti sociali.

Se dunque il micio ci vuol bene, si comporta esattamente come farebbe con la mamma – ronfando e premendo le zampe sul ventre per farle uscire il latte – o come farebbe con un fratello più grande – alzando la coda in segno di amicizia e strofinandosi a lui. A questo punto, se non miagolare, è opportuno quanto meno imparare a interpretare i messaggi del nostro piccolo coinquilino. Se ad esempio alzano la coda “è probabilmente il modo più chiaro – secondo Bradshaw – con cui mostrano il loro affetto verso di voi”, per questo motivo, prosegue il biologo, “la cosa migliore è aspettare che metta la coda in su prima di interagire con lui”.

Capodanno cani e gatti capodanno

botti-caneEVITARE di essere troppo protettivi con il proprio cane tenendolo in una stanza in penombra, chiudere la ‘gattaiola’ del proprio micio, accendendo radio o tv per attutire i rumori. Sono alcuni dei consigli del decalogo di Gaia Animali & Ambiente per proteggere i propri animali domestici dai botti di Capodanno che “causano enormi danni agli animali”. L’appello della associazione animalista è quello di limitare, nella notte del 31 dicembre, i petardi “più rumorosi” usando piuttosto “fuochi più silenziosi, come le ‘fontane'”.

La sensibilità uditiva del cane, spiega Edgar Meyer, presidente dell’associazione Gaia Animali & Ambiente, è “talmente alta che i botti gli causano un vero e proprio dolore. Nella notte di Capodanno – continua – sono moltissimi i cani e i gatti che, fuggendo dalle abitazioni e dai giardini, finiscono vittime di automobili non visibili al buio”. Anche gli uccelli reagiscono con disorientamento ai petardi: “Spesso urtano contro gli alberi o gli edifici rischiando di ferirsi e di morire”. Oppure, “muoiono assiderati dal freddo, nell’impossibilità di ritrovare il proprio riparo”.

Tra i consigli per tenere al sicuro i propri cani, nel decalogo, c’è quello di non tenerlo legato alla catena perchè potrebbe strozzarsi. Ma, se in passeggiata, bisogna “tenerlo saldamente al guinzaglio senza liberarlo: il pericolo di fuga è alto”. Per quanto riguarda i gatti, non bisognerebbe lasciarli soli in giardino o sul balcone: “potrebbero farsi male, scappare o buttarsi di sotto”.
Piuttosto, sarebbe opportuno “preparargli un rifugio alternativo, magari sotto il letto”. Nei casi più gravi, si può chiedere al veterinario di fiducia un sedativo per tranquillizzarlo. Se il gatto scompare, cercarlo subito in zona: “Potrebbe essersi nascosto poco distante da casa”.

gatti botti

Animali, 100 anni fa la prima legge anti-maltrattamenti

vittorio emanuele IIVittorio Emanuele II e Giolitti vararono la “speciale proibizione” degli atti crudeli
 
Compie un secolo la «speciale proibizione» di atti crudeli sugli animali. Il lessico è d’antan, come si conviene ad un provvedimento emanato cento anni fa, durante il Regno di Vittorio Emanuele III. Presidente del Consiglio era Giovanni Giolitti, ministro della Giustizia Camillo Finocchiaro Aprile: le loro firme compaiono in calce alla prima legge organica in materia di protezione degli animali, la n.611 del 1913. Sono «specialmente proibiti – recitava l’articolo uno della legge – gli atti crudeli su animali, l’impiego di animali che per vecchiezza, ferite o malattie non siano più idonei a lavorare, il loro abbandono, i giuochi che importino strazio di animali, le sevizie nel trasporto del bestiame, l’accecamento degli uccelli ed in genere le inutili torture per lo sfruttamento industriale di ogni specie animale».

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Il freddo e gli animali

cane freddoCome abbiamo potuto constatare in questi giorni, l’autunno si è ormai ben assestato e sta gettando le basi per il lungo e freddo inverno.

Anche per i nostri amici a quattro zampe l’arrivo della stagione invernale segna cambiamenti davvero importanti e talvolta non facili da sopportare. Ecco una breve guida per prepararci ad affrontare la lunga e fredda stagione.

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Io posso ENTRARE

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Svolta epocale per i tanti animali domestici presenti nelle case italiane. Da oggi infatti, grazie al nuovo regolamento-tipo, presentato dall’Anci e dalla Fiadaa, tutti i comuni italiani avranno maggiori strumenti a disposizione per garantire i diritti degli animali da compagnia. Nessuna disposizione, nessun divieto potrà più impedire ai nostri amici animali di farsi lunghe scorribande e passeggiate in qualsiasi luogo pubblico, dai bar alle biblioteche, dagli ospedali alle case di riposo; in previsione della stagione estiva persino nelle spiagge italiane la loro presenza sarà maggiormente tutelata.

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